
Welfare contrattuale: cos’è e come funziona. Aggiornamenti ed esempi
21/03/2024
In questo articolo, ci immergiamo nel concetto di welfare contrattuale, esplorando come si sia evoluto e integrato nel tessuto delle relazioni lavorative italiane.
Partendo dalla definizione di welfare contrattuale e differenziandolo dalle altre forme di welfare, ne analizziamo il ruolo chiave nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), tra cui per esempio il CCNL Metalmeccanici Industria e il CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri, riflettendo sugli importanti benefici per l’azienda e per i dipendenti.
Forniamo inoltre una panoramica delle scadenze per la distribuzione di strumenti di welfare e analizziamo gli strumenti ideali per adempiere a tali obblighi, concentrandoci sul ruolo di strumenti flessibili, digitali e 100% deducibili come i buoni acquisto.
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Negli ultimi decenni, al welfare pubblico - che spesso viene identificato con il cosiddetto stato sociale - si sono aggiunte altre tipologie di progetti finalizzati al maggior benessere dei lavoratori in azienda. È il caso del welfare aziendale, anche definito “secondo welfare”, di cui fa parte il welfare contrattuale, previsto dai contratti nazionali di settore (CCNL).
Welfare contrattuale: cos'è e come funziona?
Per welfare contrattuale (o welfare negoziale) si intendono i beni e i servizi di welfare che le aziende devono mettere a disposizione dei propri dipendenti, secondo importi e scadenze indicati dai CCNL di molti settori.
Cos'è, dunque, il welfare contrattuale? Il welfare di contratto si riferisce quindi all’erogazione di welfare prevista dai contratti nazionali di settore. Le aziende che aderiscono a un CCNL che prevede welfare contrattuale devono mettere a disposizione dei lavoratori beni e servizi di welfare. Tra le soluzioni più scelte dalle aziende per adempiere a quest’obbligo, ci sono i buoni acquisto, che rientrano fiscalmente nella categoria dei fringe benefit.
Ma come funziona il welfare contrattuale? Se previsto dalle parti sociali in fase di rinnovo CCNL, il welfare funziona come un'erogazione aggiuntiva alla retribuzione ordinaria. Si tratta di uno strumento chiave per il wellbeing aziendale, che contribuisce a un miglioramento del benessere dei lavoratori e a un conseguente incremento della produttività in azienda.
A oggi, il welfare è presente in 19 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) tra quelli firmati dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. Tra questi, ne segnaliamo due che coinvolgono un numero significativo di lavoratori italiani:
- CCNL Metalmeccanici Industria, in vigore fino al 30 giugno 2024 e in corso di rinnovo
- CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri, in vigore fino al 31 dicembre 2024
- Per altri contratti, tra cui Metalmeccanici Confapi/Unionmeccanica, CCNL Uneba, CCNL Case di Cura (personale non medico), CCNL Terziario Avanzato, CCNL Tessile, Abbigliamento e Moda, leggi l'articolo dedicato ai rinnovi CCNL.
Welfare metalmeccanici 2025: cosa prevede il rinnovo CCNL
Il CCNL Metalmeccanici Industria interessa circa 30mila aziende italiane, con più di 1,5 milioni di lavoratori. Essendo scaduto il 30 giugno 2024, sono in corso le trattative per il rinnovo del CCNL metalmeccanici per il triennio 2025 – 2027.
L’introduzione del welfare contrattuale nel CCNL metalmeccanici risale al 2016, quando per la prima volta fu previsto l'obbligo per le aziende di fornire ai propri collaboratori beni e servizi di welfare, marcando un'importante evoluzione nel rapporto tra imprese e dipendenti.
Il contratto del 2016, valido fino al termine del 2019, ha definito un percorso di crescita per i benefit di welfare aziendale, con quote iniziali di 100€ per il 2017, che aumentavano a 150€ nel 2018 e raggiungevano i 200€ nel 2019.
Con l'entrata in regime di ultrattività nel 2020, le disposizioni contrattuali hanno continuato a produrre effetti fino all'accordo di rinnovo firmato all'inizio del 2021, valido fino al 30 giugno 2024.
In attesa del rinnovo, il welfare metalmeccanici 2025 prevede l'erogazione dello stesso importo di 200€ per i dipendenti.
Clicca qui per consultare il testo completo del CCNL Metalmeccanici Industria.
Welfare 200 euro metalmeccanici: quali sono le scadenze previste dal welfare contrattuale?
Le aziende aderenti al CCNL Metalmeccanici Industria, secondo il rinnovo valido per il periodo 2021-2024, devono mettere a disposizione dei collaboratori 200 euro in strumenti di welfare, entro il 1° giugno di ogni anno (e da utilizzare entro il 31 maggio dell’anno successivo). L’erogazione di 200 euro in welfare per i lavoratori del CCNL metalmeccanici si applica a tutti i lavoratori in forza al 1° giugno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno, con contratto a tempo indeterminato o con contratto a tempo determinato (in quest’ultimo caso devono aver maturato almeno tre mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno).
Entro il 1° giugno 2025, dunque, le aziende aderenti al CCNL metalmeccanici dovranno fornire ai dipendenti con tali requisiti 200€ in beni e servizi di welfare. Questi devono avere una scadenza non inferiore a un anno, in quanto possono essere utilizzati dai lavoratori che li ricevono entro il 31 maggio 2026.
Welfare metalmeccanici 2025: il rinnovo del contratto
Poiché il CCNL metalmeccanici attualmente in vigore è scaduto il 30 giugno 2024, sono in corso le trattative per il nuovo contratto, che vedono coinvolti i principali sindacati.
Il rinnovo in corso mira a confermare e potenzialmente ampliare l'impegno verso il welfare aziendale.
La proposta dei sindacati metalmeccanici - Fiom Cgil e Fim Cisl - per il rinnovo del contratto di lavoro nel periodo 2024 - 2027 si concentra su alcuni punti chiave: ridurre l'orario di lavoro a 35 ore settimanali, aumentare la flessibilità e facilitare la conciliazione tra vita privata e lavoro, incrementare le retribuzioni di 280 euro e incentivare l'adozione di politiche di welfare. Ciò conferma la volontà di supportare il potere d’acquisto dei lavoratori con strumenti concreti, come possono essere i fringe benefit.
Il welfare contrattuale nel CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri
Anche il CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri è in fase di rinnovo e prevede l’erogazione di un importo di 200 euro all’anno in beni e servizi di welfare. Questi strumenti devono essere messi a disposizione dei lavoratori entro il mese di giugno di ogni anno, anche in questo caso da utilizzare entro il 31 maggio dell’anno successivo.
Strumenti flessibili e veloci da ordinare come i buoni acquisto possono essere una soluzione pratica e comoda per le aziende che devono adempiere alle previsioni del CCNL Orafi e Argentieri.
Soluzioni di welfare contrattuale: i Buoni Acquisto
Nell'ambito del welfare contrattuale, la scelta degli strumenti giusti per conformarsi alle normative e rispettare le scadenze è cruciale per le aziende.
All’interno dei CCNL di riferimento sono indicate alcune tipologie di beni e servizi erogabili sotto forma di welfare contrattuale, tra cui buoni spesa per generi alimentari, buoni spesa per shopping, acquisti vari e buoni carburante.
I Buoni Acquisto Pluxee, per esempio, sono buoni spesa di importo variabile che l’azienda distribuisce ai propri dipendenti.
Questi buoni welfare rientrano quindi nella categoria dei beni e servizi di welfare previsti dal CCNL metalmeccanici. I dipendenti possono poi utilizzare i propri Buoni Acquisto in oltre 22.000 negozi e shop online, per acquistare ciò che preferiscono, prenotare viaggi, alloggi ed esperienze o addirittura sostenere cause solidali.
La rete di utilizzo dei Buoni Acquisto Pluxee è infatti sempre in espansione e sempre più digitale, semplificando l’esperienza del dipendente e offrendo un’ampia libertà di scelta, vantaggio decisamente apprezzato dai lavoratori e dalle loro famiglie che, come si potrà immaginare, possono avere esigenze molto diverse tra loro.

Fringe benefit e welfare contrattuale: normativa ed esenzione fiscale
Dal punto di vista normativo, i fringe benefit rientrano nelle agevolazioni previste dall’articolo 51 comma 3 del TUIR. Per l’azienda e il dipendente, questi strumenti di welfare sono interamente deducibili fino a un limite di 258,23 euro a dipendente.
Per il 2024, tale soglia è stata aumentata fino a 2000 euro per i dipendenti con figli a carico e a 1000 euro per tutti gli altri.
Welfare contrattuale: altri vantaggi per le imprese
Il welfare contrattuale mette a disposizione dei collaboratori soluzioni su misura che sostengono il loro potere d’acquisto e sono in grado di innescare un circolo virtuoso di soddisfazione, benessere, motivazione e performance.
Il vantaggio evidente si concretizza in un clima lavorativo migliore che, insieme alla collaborazione e all’efficienza, si riflette sull’immagine dell’azienda agli occhi dei clienti e dei nuovi talenti in fase di recruiting.
Nell’articolo di oggi, abbiamo visto cosa si intende per welfare contrattuale, con un approfondimento specifico sul CCNL Metalmeccanici Industria e sul CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri.
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